Paralisi nel sonno: essere svegli ma ‘bloccati a letto’

La paralisi nel sonno (nota anche come paralisi del sonno, o paralisi notturna, o paralisi ipnagogica) è un disturbo del sonno caratterizzato dall’impossibilità di muoversi, pur essendo svegli; nel momento in cui stai per svegliarti o per addormentarti, senti che il tuo corpo è bloccato: non riesci a muoverti in alcun modo, né a parlare. Fortunatamente dura pochi minuti e poi ritorni a muoverti e parlare normalmente.

La paralisi nel sonno si manifesta nella fase REM del sonno, e può verificarsi in momenti di particolare stress, affaticamento e privazione di sonno.
In sé non è pericolosa, ma può comportare molta angoscia, specialmente quando si associa ad allucinazioni spaventose o alla sensazione di soffocamento.

paralisi nel sonno rappresentata nel dipinti di Füssli, L'Incubo, in cui si vede una donna distesa nel letto, esanime,  con una creatura demoniaca seduta sul suol petto.
La paralisi nel sonno rappresentata nel dipinto di J. H. Füssli, L’incubo. È la classica immagine dell’incubo che schiaccia il petto.

Sintomi della paralisi nel sonno:

  • Si è distesi nel letto, al risveglio o all’addormentamento, con la sensazione di essere paralizzati: il corpo è immobile, completamente bloccato; non si riesce a compiere nessun movimento.
  • Non si riesce a gridare né a chiamare aiuto perché la bocca risulta bloccata.
  • È possibile muovere gli occhi (l’atonia della fase REM non comprende, infatti, gli occhi, che si possono muovere). La persona con paralisi nel sonno vede la propria stanza e ha la sensazione di avere gli occhi aperti, ma non sempre durante la paralisi gli occhi sono davvero aperti; ciò che si vede è in gran parte un’allucinazione.
  • Sensazione di forte pressione sul petto, come se qualcuno o qualcosa lo schiacciasse.
  • Difficoltà respiratorie, sensazione di non riuscire a respirare, di soffocare.
  • Allucinazioni visive, uditive, olfattive, tattili, cinetiche possono verificarsi con vario grado e intensità; solitamente si percepisce la presenza di qualcuno o qualcosa di sgradevole, pericoloso, minaccioso nella propria stanza da letto o sopra il letto, o proprio sopra il proprio petto. Vi è però una minoranza che ha allucinazioni più piacevoli.
  • Angoscia, terrore, panico.
  • Battito cardiaco accelerato, respiro affannoso; un osservatore esterno può occasionalmente osservare o udire segni di affanno e sofferenza nell’espressione del viso e nella respirazione.
  • L’episodio di paralisi del sonno può durare da pochi secondi fino a 20 minuti; la durata media è di 6-7 minuti.
  • La paralisi nel sonno può terminare spontaneamente, oppure quando la persona viene svegliata da qualcuno.
  • Anche dopo il risveglio, la persona ha difficoltà a comprendere ciò che le è successo: potrebbe tentare di inquadrare questa esperienza anche in base alla sua cultura di provenienza; ad esempio, potrebbe credere di stare per impazzire, di essere posseduta dal demonio, o di aver avuto un contatto con degli ‘spiriti’, delle entità soprannaturali o aliene.

ETÀ: La paralisi del sonno può verificarsi a qualsiasi età; i primi sintomi spesso si manifestano durante l’infanzia, l’adolescenza o la giovinezza, con un picco di frequenza degli episodi tra i 20 e 30 anni.

FREQUENZA: La paralisi del sonno può verificarsi solo una volta nella vita. Può anche accadere molte volte in un anno, o se si è particolarmente stanchi, più volte nella stessa notte. Può avvenire anche durante un sonnellino pomeridiano.

EFFETTI COLLATERALI che si possono riscontrare in seguito alla paralisi nel sonno:

  • Ansia, disagio emotivo.
  • Insonnia, difficoltà ad addormentarsi.
  • Sonnolenza diurna, mal di testa, dolori muscolari.

N.B.: La paralisi nel sonno si associa spesso alla narcolessia; se oltre alle paralisi nel sonno riscontri anche i sintomi della narcolessia (eccessiva sonnolenza diurna, sonno frammentato, allucinazioni del sonno, improvvisa perdita di tono muscolare che ti fa cadere a terra), avvisa subito il medico; la narcolessia deve essere curata tempestivamente.

Cause della paralisi nel sonno:

La paralisi del sonno accade quando l’atonia del sonno REM si manifesta poco prima dell’addormentamento o poco dopo il risveglio, risultando percepibile dal dormiente. Perché ciò avvenga non è del tutto chiaro; gli studiosi ritengono si verifichi una sorta di sovrapposizione temporanea tra lo stato di sonno REM e la veglia.
Durante la fase REM, il corpo non può muoversi, i muscoli sono bloccati; questo stato viene chiamato ‘atonia del sonno REM’, ed è un meccanismo di protezione del tutto fisiologico e normale, messo in atto per impedirci di compiere nella realtà tutti i gesti che facciamo in sogno; ciò fa sì che il sonno si svolga in modo continuo, tranquillo e senza pericoli, garantendo il massimo riposo.
Quando termina la fase REM, normalmente termina anche l’atonia; anche quando una persona si risveglia durante la fase REM, solitamente non ha problemi a muoversi perché l’atonia cessa immediatamente.
Con la paralisi nel sonno, però, c’è un difetto in questo meccanismo; l’atonia è presente anche da svegli, probabilmente perché la persona non è completamente sveglia, ma in uno stato a metà tra sonno REM e veglia; è cosciente come nella veglia, ma è ancora soggetta all’atonia e anche alle illusioni/visioni del sogno; elementi e sensazioni fisiche sia del sogno che della veglia si mescolano, talvolta amplificandosi e creando sensazioni dolorose, fastidiose, angoscianti.

FATTORI PREDISPONENTI:

  • Dormire in posizione supina (sulla schiena) può favorire il manifestarsi della paralisi del sonno e amplificare la sensazione di soffocamento.
  • Narcolessia: i narcolettici sperimentano frequenti episodi di paralisi nel sonno, soprattutto nell’addormentamento.
  • Apnea ostruttiva del sonno.
  • Crampi notturni.
  • Ciclo del sonno alterato, ad esempio, a causa del jet-lag o del lavoro a turni.
  • Morbo di Parkinson.
  • Disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbo da stress post-traumatico, disturbo bipolare.
  • Stress fisico o emotivo, stanchezza.
  • Privazione di sonno, sonno disturbato e/o frammentato.
  • Interruzione dell’assunzione di alcol o di farmaci antidepressivi (comportano un REM rebound che rende più probabile il verificarsi della paralisi nel sonno).
  • Uso di droghe.
  • Storia familiare: la paralisi nel sonno potrebbe avere una componente ereditaria.
  • Essere sognatori lucidi o fare sogni particolarmente vividi.

Tipi di paralisi nel sonno:

  • Paralisi nel sonno ricorrenti (SP): si manifestano in concomitanza ad altre malattie o disturbi del sonno (ad esempio, la narcolessia, il parkinson); verranno quindi trattate curando il disturbo primario.
  • Paralisi nel sonno isolate (ISP): avvengono sporadicamente e in assenza di altri disturbi. In genere non necessitano di trattamenti.
  • Paralisi nel sonno isolate e ricorrenti (RISP): avvengono spesso, anche ogni notte, ma non sono collegate ad altre malattie. Poiché comportano grave insonnia e sonnolenza diurna, vengono curate con dei farmaci.

Terapie, trattamenti, cure:

La paralisi nel sonno è un disturbo in sé benigno e nella maggior parte dei casi non richiede una terapia; può però comportare ansia e disturbi emotivi, dovuti soprattutto alla non conoscenza del fenomeno; parlare con un medico può aiutare la persona a capire cosa sta succedendo e a sentirsi rassicurata, con un conseguente miglioramento della condizione.
Se la paralisi nel sonno è legata ad un’altra malattia o disturbo (come la narcolessia), allora verrà trattata insieme alla malattia primaria.

Può essere necessario ricorrere a farmaci specifici qualora la frequenza degli episodi disturbi il sonno e comporti eccessiva sonnolenza diurna.

Può essere utile:

  • Terapia cognitivo-comportamentale per ridurre l’ansia.
  • Apprendere tecniche di rilassamento e respirazione, da applicare prima di dormire e quando si presenta un episodio.
  • Apprendere le tecniche per interrompere una paralisi nel sonno.
  • Curare l’igiene del sonno e andare a dormire ad orari regolari.
  • Evitare lo stress.
  • Evitare di dormire sulla schiena: alcune persone, per evitare di finire involontariamente in quella posizione muovendosi nel sonno, si sono cucite sulla maglietta una pallina da ping pong in corrispondenza della schiena, in modo da sentire ‘fastidio’ e girarsi subito..
  • Dormire in una stanza il più possibile buia e silenziosa: in effetti le luci e rumori che filtrano dall’esterno possono disturbare il sonno e innescare o peggiorare le allucinazioni. Eventualmente usa i tappi per le orecchie e la mascherina sugli occhi per isolarti meglio.
  • Mantenere la stanza pulita e in ordine, con arredo semplice: meglio togliere attaccapanni, specchi, e tutti i mobili, oggetti o tappezzerie che potrebbero suggestionare il dormiente e peggiorare le allucinazioni.
  • Astenersi da alcol e caffeina, soprattutto la sera.

Una volta che si conosce il motivo da cui le paralisi del sonno hanno origine, ci si può convivere in maniera piuttosto serena. Alcune persone riescono a fare l’abitudine anche alle allucinazioni; per altre, invece, è molto difficile sopportarle. Se è il tuo caso, leggi anche l’articolo su come interrompere le paralisi nel sonno: troverai suggerimenti utili per uscire velocemente dalla paralisi e riuscire a svegliarti.


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