Come indurre un’allucinazione ipnagogica

Forse ti sembrerà strano, ma a molte persone piace lo stato ipnagogico e cercano di favorirlo, di prolungarlo il più possibile, o anche di indurlo a comando ogni volta che lo desiderano. In effetti molti amano questo stato a metà strada tra sogno e realtà; è un po’ come un trip mentale, un viaggio; si è molto rilassati, si possono provare sensazioni insolite e può quasi sembrare di essere in trance.

In effetti molte droghe e sostanze allucinogene (le cosiddette droghe psichedeliche) hanno il potere di alterare la percezione, producendo effetti che somigliano all’ipnagogia; già gli antichi sciamani erano soliti far uso di speciali sostanze ricavate da erbe e funghi per entrare in trance medianica: così facendo espandevano la mente e potevano accedere ad un livello di conoscenza superiore.

L’uso di droga e sostanze, comunque, non è il solo mezzo per arrivare a questo particolare stato mentale; in effetti come già accennato in altri articoli sulle allucinazioni ipnopompiche e ipnagogiche, la meditazione può aiutarti ad entrare in uno stato ipnagogico; può anche farti rimanere cosciente più a lungo in tale stato e quindi far durare di più le allucinazioni e renderle più vivide. A tal fine può essere interessante praticare lo Yoga Nidra, a cui a volte ci si riferisce con l’espressione ‘sonno ipnayogico’:

Lo Yoga Nidra (sonno yogico)

Alcune persone amano questa esperienza in se stessa, ma ci sono poi due particolari motivi che spingono a ricercare lo stato ipnagogico; questo stato infatti favorisce:

  • I sogni lucidi, i viaggi astrali o esperienze fuori dal corpo (OBE), esperienze molto interessanti per un onironauta.
  • La creatività

Allucinazioni ipnagogiche e creatività

Lo stato ipnagogico può favorire la risoluzione di problemi e lo sviluppo di idee creative.  Pare che sia più efficace dei sogni che si verificano in stadi più avanzati del sogno, perché in questo stati allucinatorio le immagini e gli stimoli esterni sono ancora percepibili dai nostri sensi e li possiamo esaminare.
Famosi scienziati ed artisti hanno sfruttato questo momento particolare tra sonno e veglia; alcuni hanno messo a punto anche delle tecniche personali.

  • August Kekulé visualizzò la struttura del benzene mentre era mezzo addormentato davanti al fuoco.
  • Salvador Dalì aveva messo a punto questo sistema: si assopiva nella sua poltrona tenendo in mano una chiave; sotto sistemava un piatto rovesciato, in modo che la chiave vi cadesse sopra una volta che lui si fosse abbandonato ad un sonno più profondo. Il rumore della chiave sul piatto lo avrebbe così svegliato al momento giusto, permettendogli di ricordare le visioni che aveva avuto in fase ipnagogica.
  • Samuel Taylor Coleridge scrisse Kubla Khan ispirato da una sua reverie.
  • Beethoven, grazie ad un sonnellino in carrozza verso Vienna, trovò idee per le sue composizioni.
  • Wagner ha inserito visioni ipnagogiche nella sua Tetralogia dell’Anello.
  • Walter Scott aveva notato che quando non riusciva ad andare avanti nella scrittura, la mattina seguente, appena aperti gli occhi, le idee che aveva tanto atteso gli si presentavano di colpo
  • Robert Louis Stevenson affermò di non sapere dire di preciso nemmeno lui quali parti dei suoi lavori siano state composte da sveglio e quali dormendo.
  • Thomas Edison sfruttava consapevolmente l’ipnagogia per trovare nuove idee per le sue invenzioni; ricorreva ad un sistema simile a quello di Dalì, tenendo in mano delle sfere d’acciaio che, cadendo, lo svegliavano dopo pochi secondi di assopimento.
  • Nikola Tesla affermò che le sue invenzioni gli erano apparse davanti agli occhi nei suoi sogni e visioni interiori.

Come indurre allucinazioni ipnagogiche:

Alcune persone riescono più facilmente di altre ad entrare in uno stato di reverie ipnagogica a loro piacimento, rilassando profondamente corpo e mente, ma senza cadere completamente nel sonno. Per altri, invece, è più difficile raggiungere tale stato. C’è chi ci riesce quando è molto, molto stanco, sforzandosi di tenersi sveglio; chi invece ci riesce con la meditazione. Chi è più ‘portato’ per le visioni ipnopompiche,  è disposto a mettere la sveglia in anticipo, la mattina, per restare a sonnecchiare un pochino e  vedere cosa succede.
Il metodo di addormentarsi lasciando cadere una moneta, un cucchiaio o una chiave (come faceva Dalì) è sempre molto efficace; fermo restando che alcuni sistemi possono funzionare molto bene per alcune persone, ma essere totalmente inefficaci in altre; molto dipende dalla propria soggettività, perciò non resta che sperimentare. Ecco altri due modi più recenti e molto ricercati attualmente:

  • Terapia della luce: ci sono delle specie di ‘lampade’ speciali in commercio che promettono di indurre facilmente e senza alcun rischio lo stato ipnagogico.  Una di queste è Lucia: http://www.lucialightexperience.com/
  • Toni binaurali  è un particolare tipo di ‘musica’, se così si può dire; consiste nell’ascoltare due suoni leggermente diversi, entrambi a bassa frequenza, uno in un auricolare e l’altro nell’altro; la nostra mente li rielabora in modo che ci sembra di sentire un ‘battimento acustico’ (per informazioni più dettagliate, vedi Wikipedia). Pare che ciò sia in grado di creare un benefico stato di rilassamento profondo, utile per meditare, per indurre ipnagogie e sogni lucidi.
    Su YouTube puoi trovare vari video di esempio cercando ‘toni binaurali’ o ‘battiti binaurali’, o binaural beats’. Eccone uno di buona qualità, se vuoi provare:

Per approfondire il rapporto tra ipnagogia e creatività:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *