Il libro dei sogni di Sinesio di Cirene

Sinesio di Cirene è autore, tra varie altre opere, di un piccolo Libro dei sogni molto interessante, in cui esprime il suo punto di vista sui sogni premonitori, ne racconta degli esempi personali, e dà anche consigli ai lettori su come riuscire a decifrare il significato dei sogni. Non si tratta di un libro sui sogni come quello scritto da Artemidoro qualche secolo prima; Sinesio infatti non intende scrivere un manuale che decifri uno per uno i simboli onirici, ma piuttosto illustrare un suo metodo personale di interpretazione del sogno, che risulta essere molto moderno come concezione.

Sinesio di Cirene

Sinesio di Cirene

Sinesio di Cirene (373-414 d.C.) fu un filosofo neoplatonico e scrittore greco antico dai molteplici interessi. Iniziò i suoi studi come discepolo di Ipazia, la famosa filosofa di Alessandria, con cui rimase sempre legato tramite corrispondenza epistolare. Fu poi ordinato vescovo di Tolemaide in Libia, benché non fosse ancora stato ordinato sacerdote, e avesse anche moglie e figli; era sicuramente più filosofo che uomo religioso.
Sinesio amava molto i libri e la cultura, cosa che lo consolò dei dolori che ebbe in vita, tra cui la morte di tutti i suoi figli.
Ebbe molti interessi scientifici e fu autore di trattati di vario argomento, tra cui uno sui sogni, De Somniiis; Sinesio dice di averlo scritto in una sola notte per ordine di Dio; egli ne fece dono proprio ad Ipazia, sua maestra di filosofia e di vita, che se lo vide recapitare insieme ad una lettera.

Il ‘Libro dei sogni’ di Sinesio

Il Libro dei sogni è un breve trattato in cui Sinesio riporta le sue idee sui sogni. Sinesio crede che i sogni possano essere premonitori e anticipare ciò che avverrà in futuro; lui lo spiega rifacendosi al fatto che l’Anima racchiude in sé gli eventi futuri, e i sogni ci predispongono ad accogliere ciò che accadrà nel migliore dei modi.

È peraltro convinto che non esistano sogni ingannatori; possono apparire tali solo perché non si è saputo interpretarli bene; a questo proposito cita anche il passo delll’Odissea, in cui Penelope menziona la porta d’avorio (sogni ingannevoli) e la porta di corno (sogni veritieri):

«La Penelope omerica ammette che vi sieno due porte dei sogni e rietiene questi per la metà ingannatori solo perché non era esperta della loro natura; infatti se avesse avuto nozione di quell’arte, li avrebbe fatti passare tutti attraverso la porta di corno.»

Allo stesso modo, Sinesio ritiene che anche il sogno inviato da Zeus ad Agamennone sia solo apparentemente un sogno ingannatore; in realtà, se lo si interpreta correttamente, bisogna riconoscere che non è falso:

«Anche Agamennone sbaglia a credere che un sogno l’abbia ingannato; non capiva a quali condizioni gli fosse stata promessa la vittoria:
Ordina a tutti i Greci di indossare le armi/ E le mura di Ilion cadranno davanti a te”.
Marciò dunque, credendo che il primo assalto gli avrebbe consegnato la città; ma non diede ascolto alla predizione: i Greci devono armarsi tutti, fino all’ultimo. Invece Achille e la truppa di Mirmidoni, cioè l’élite dell’esercito, rifiutano di prendere parte alla battaglia.»

Sinesio racconta di come i sogni lo abbiano aiutato nella sua vita e gli abbiano anche permesso di evitare dei seri pericoli. Nei sogni trova inoltre ispirazione per scrivere meglio le sue opere.

Per quanto riguarda l’interpretazione dei sogni, Sinesio si mostra scettico sulla possibilità che esista un metodo universale per interpretare i tutti i sogni, o che un manuale possa rivelare il significato dei simboli dei sogni, come se fossero sempre gli stessi per tutti e sempre validi. Per quanto ben fatto, un libro del genere non potrà mai spiegare completamente il significato di un sogno, perché ogni sognatore ha una propria psiche e un proprio linguaggio simbolico.
Perciò, secondo Sinesio, la cosa più saggia è che ogni sognatore arrivi a compilare un proprio dizionario dei sogni personale. Farlo non è difficile, occorre solo molta costanza.
Bisogna procedere in questo modo; annotare i sogni al risveglio, e quando si va a dormire, invece, annotare i fatti salienti della giornata. In questo modo, con il tempo, si potranno notare delle correlazioni tra certi sogni e certi eventi. In parte combaceranno con le comuni chiavi dei sogni, in parte saranno invece corrispondenze del tutto personali; allora si sarà giunti a compilare un dizionario dei sogni su misura.

Il libro dei sogni di Sinesio è l’ultima testimonianza che mostra il sogno da un punto di vista, diciamo, ancora ‘classico’, così come poteva esprimerlo un filosofo dell’antichità; di lì a poco il cristianesimo cercherà di controllare tutte le esperienze di contatto con la divinità, e un lavoro personale sui sogni come quello che propone Sinesio non sarà più proponibile.

L’opera di Sinesio venne poi ripresa nel Rinascimento: infatti fu commentata estensivamente da Girolamo Cardano, umanista rinascimentale che tra le altre cose si interessò alla divinazione e alla magia.


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