Lo Yoga Nidra (sonno yogico)

(Questo articolo fa parte della Guida ai sogni lucidi)

Lo Yoga Nidra, detto anche “sonno yogico”, è uno stato di coscienza tra la veglia e il sonno che si può raggiungere tramite tecniche di meditazione guidata.


Yoga= Unione
Nidra =Sonno

Yoga Nidra letteralmente si può tradurre come ‘Unione nel sonno’, un’unione spirituale che si raggiunge riuscendo a mantenersi coscienti e consapevoli anche mentre si sta dormendo o sognando. Di fatto lo Yoga Nidra non sarebbe tanto una tecnica di rilassamento, quanto piuttosto un sistema molto efficace per riuscire ad accedere in modo cosciente all’inconscio.

Yoga Nidra, uno stato 'ipnayogico' di rilassamento profondo del corpo ma al contempo di grande lucidità mentale.
Lo Yoga Nidra, o ‘sonno iogico’, permette di rimanere lucidi e coscienti anche quando si sta dormendo o sognando.

Lo Yoga Nidra, come pratica meditativa spirituale, è una forma di Dream Yoga che affonda le sue radici culturali nell’induismo; come lo Yoga tibetano del sogno, anche lo Yoga Nidra mira a mantenere viva la coscienza nello stato di sogno e di sonno senza sogni; in questo modo non si perde mai la lucidità, si vive il sogno consapevoli di stare sognando.

L’insegnamento da recepire è che:

  • La vita è illusoria come i sogni, e come tale va vissuta, con la consapevolezza che si tratta di un’illusione. La realtà che percepiamo con i sensi, tutto ciò che vediamo con gli occhi, ma anche suoni, odori, sapori e sensazioni tattili nella loro totalità, sono come un grande sogno, un’illusione.
  • Possiamo fare a meno degli attaccamenti, perché gli attaccamenti si basano sulla forte convinzione che le percezioni della veglia e gli oggetti del mondo sensibile siano reali e, di conseguenza, importanti. Una volta capito che si tratta di illusioni, anche la loro importanza viene meno. Ci si libera così dalle emozioni negative e dalle catene dell’ego.
  • C’è una forma di coscienza superiore e indipendente da ciò che percepiamo con i nostri sensi nello stato di veglia. Ci possiamo arrivare con il progressivo distacco dalla materia, fino a giungere all’Illuminazione.

Ci sono accenni allo Yoga NIdra negli antichi testi induisti Upanishad e Mahabharata; in realtà qui lo Yoga Nidra, più che una tecnica o pratica yoga, è un’espressione che si riferisce allo stato di sonno trascendentale del dio Visnù tra gli Yuga, ovvero i cicli dell’universo.

[L’Oceano] diventa il letto di Visnù dall’ombelico di loto quando al termine di ogni Yuga quella divinità dall’incommensurabile potere gode dello yoga-nidra, il sonno profondo sotto l’incantesimo della meditazione spirituale.
— Mahabharata, Libro 1, sezione XXI

 

Il concetto di Yoga Nidra fu poi ripreso in epoca medievale anche nelle pratiche meditative del buddhismo. Viene descritto come stato meditativo profondo, oltre i consueti stati di veglia, sogno e sonno profondo: uno stato di pura coscienza. 

Le tecniche di Yoga Nidra in uso attualmente sono state perfezionate in tempi moderni, a partire dagli anni ’70, da Dennis Boyes, Satyananda Saraswati, Swami Rama, Richard Miller. È grazie a loro che lo Yoga Nidra ha iniziato a diffondersi in occidente, diventando molto popolare.

Dennis Boyes

Nel 1973 Dennis Boyes, nel suo libro  Le Yoga du sommeil éveillé; méthode de relax, yoga nidra, parla per la prima volta dello Yoga Nidra in senso moderno, associandolo a tecniche di rilassamento del corpo che portano progressivamente verso uno stato di meditazione in cui la mente non è più assorbita dai pensieri.

Satyananda Saraswati

Lo Yoga Nidra fu reso popolare da Satyananda Saraswati, guru e maestro di Yoga indiano, a partire dal 1976: ne parla come di uno stato mentale tra la veglia e il sonno, uno stato  che lui definisce non ‘ipnagogico’, ma ‘ipnayogico’: il corpo è disteso, completamente rilassato, e il praticante diventa sempre più consapevole del mondo interiore seguendo una serie di istruzioni verbali.

La pratica insegnata da Satyananda comprende otto stadi: interiorizzazione, determinazione (sankalpa), rotazione della coscienza, consapevolezza del respiro, manifestazione degli opposti, visualizzazione creativa, sankalpa ed esternalizzazione.

Si verifica una transizione in cui gradualmente si passa dalla consapevolezza fisica a quella mentale; trascendendo i limiti della personalità individuale si può arrivare a una specie di ‘supercoscienza’.

Swami Rama

Swami Rama è un guru dello yoga trasferitosi dall’India in America nel 1969. Divenne famoso per la sua straordinaria capacità di controllare il corpo durante la pratica dello Yoga Nidra.
La sua pratica prevede un esercizio chiamato shavayatra, “pellegrinaggio interiore [attraverso il corpo]”, che dirige l’attenzione attorno a “61 punti sacri del corpo” durante il rilassamento in shavasana (la posa del cadavere). Si dice che un secondo esercizio, shithali karana, induca “uno stato di rilassamento molto profondo” ed è descritto come un preliminare per lo Yoga Nidra in senso stretto. Anch’esso viene eseguito in shavasana, coinvolgendo emanazioni immaginate come dirette dalla sommità della testa a diversi punti del corpo, ciascuna ripetuta 5 o 10 volte.
La pratica di Yoga Nidra prevede la respirazione diretta sdraiati sul lato sinistro, poi sul lato destro, quindi in shavasana.

Nel 1971 i cambiamenti fisiologici che Swami Rama è in grado di produrre nel proprio corpo mentre pratica Yoga Nidra sono stati misurati sperimentalmente presso la Fondazione Menninger a Topeka, in Kansas. Si è visto che era in grado di produrre diversi onde cerebrali a comando:

  • Mentre si rilassava, ha creato onde alfa “immaginando un cielo blu vuoto con nuvole alla deriva”.
  • Ha quindi prodotto le onde theta, più lunghe, proprie dello stato di sonno con sogni.
  • Infine è riuscito a produrre le lente onde delta del sonno profondo.

il tutto rimanendo sempre consapevole e in grado di descrivere accuratamente ciò che era accaduto in laboratorio sebbene fosse rimasto lì sdraiato e “russando”.

In un altro esperimento alla Fondazione Menninger, ha volontariamente impedito al suo cuore di pompare sangue per 17 secondi. Ha fatto aumentare la frequenza cardiaca a 300 battiti al minuto in modo che i ventricoli smettessero di pompare e gli atri ‘sventolassero’.
È stato inoltre visto creare una differenza di temperatura di 5 gradi Celsius tra due aree del palmo della mano destra.

Swami Rama è diventato celebre proprio per la capacità di raggiungere stati psicosomatici notevoli. I media hanno parlato molto di lui; il giornalista e autore del New York Times William J. Broad lo ha descritto come “la star del controllo autonomo “. Ciò ha prodotto nel vasto pubblico un grande interesse per i suoi insegnamenti. Lo stesso Swami Rama si è mostrato tuttavia piuttosto critico nei confronti della tendenza degli yogi ad usare abilità soprannaturali (siddhi)per dimostrare la loro illuminazione, sostenendo che questi dimostravano solo la capacità di eseguire un’impresa, mentre il fine ultimo dello yoga è di natura spirituale.

Richard Miller

Lo psicologo Richard Miller può essere considerato Il pioniere occidentale dello yoga come terapia; egli ha sviluppato l’uso dello Yoga Nidra per la riabilitazione dei soldati traumatizzati, utilizzando la metodologia iRest (ovvero ‘Restauro Integrativo’). Miller ha lavorato con il Walter Reed Army Medical Center e il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti studiando l’efficacia dell’approccio.
A Miller si deve l’estensione della pratica in una notevole varietà di contesti non tradizionali: basi militari e cliniche per veterani, rifugi per senzatetto, scuole Montessori, programmi Head Start, ospedali, ospizi, carceri, centri di recupero per le tossicodipendenze.
Il protocollo iRest è stato inoltre utilizzato con soldati di ritorno dall’Iraq e dall’Afghanistan affetti da disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Sulla base di questo lavoro, nel 2010 il chirurgo generale dell’esercito degli Stati Uniti ha approvato lo Yoga Nidra come medicina alternativa complementare (CAM) per il dolore cronico.

Un ‘sonno senza sogni’ per riposare in modo ottimale

Lo Yoga Nidra aiuta a ridurre l’attività onirica a favore del sonno profondo. Il sogno è in effetti visto come soddisfazione ancora legata al corpo, quindi dà un appagamento momentaneo, ma non una felicità duratura; inoltre nel sogno si disperdono molte energie. L’idea che il sonno sia più riposante e salutare in assenza di sogni è assai presente nelle culture orientali.
Pertanto prima di addormentarsi è necessario rilassare il corpo e liberarsi dalle preoccupazioni che ci affliggono; in questo modo si prepara la mente ad un buon sonno: infatti migliore è la qualità del sonno, meno sogni saranno presenti.
Dopo aver svolto questa preparazione mentale, ci si addormenta con il fermo proposito di non perdere consapevolezza; durante il sonno si deve rimanere coscienti, consapevoli di se stessi; in questo modo non si sognerà, e il corpo riposerà in modo ottimale.
Prima di addormentarti, devi decidere per quanto tempo vuoi rimanere in questo stato: ad esempio, 20 minuti. Alla fine di quei 20 minuti, sarai in grado di svegliarti spontaneamente, senza sveglia. 

Lo Yoga Nidra può essere molto utile alle persone che soffrono di insonnia o il cui sonno è frequentemente disturbato da sogni angosciosi. Infatti questa pratica aiuta a far riposare il corpo in modo efficace e senza i disturbi che possono comportare i sogni, spesso causati da preoccupazioni e ricordi traumatici che riaffiorano nel momento in cui l’inconscio prende il sopravvento sulla coscienza.
Anche brevi intervalli di questo “sonno yogico” possono aiutare a far recuperare al corpo le energie necessarie a sentirsi più riposati e in salute.

Applicazioni dello Yoga Nidra

A cosa serve lo Yoga Nidra? A che risultati porta? Lo Yoga NIdra può avere svariate applicazioni. Oltre che come forma di meditazione spirituale, qui in occidente molte persone di tutte le età (anche bambini) lo praticano per:

  • Dormire meglio, avere un sonno veramente ristoratore e rigenerante.
  • Diminuire lo stress.

Lo Yoga Nidra può essere utilizzato anche per attuare cambiamenti positivi: per farlo usa un sankalpa, ovvero una frase che riassuma il tuo proposito, la tua intenzione, l’obiettivo che ti prefiggi di raggiungere. Il sankalpa deve essere scelto con cura, deve essere significativo per te.
La coscienza , durante la pratica dello Yoga Nidra, è molto più ricettiva e sensibile rispetto al normale stato di veglia; per questo motivo il sankalpa può attecchire nel subconscio e far davvero maturare le condizioni perché il cambiamento che desideri si realizzi.
Molte persone usano lo Yoga Nidra abbinato ad un sankalpa per raggiungere obiettivi personali e rafforzare la volontà nei compiti che richiedono molto impegno e costanza nel lungo periodo; ad esempio, per:

  • Smettere di fumare.
  • Dimagrire.
  • Aumentare l’autostima.
  • Aumentare la concentrazione. 
  • Potenziare le proprie capacità di apprendimento (si possono imparare velocemente le lingue straniere e memorizzare facilmente informazioni, formule, ecc; tutta la memoria visiva risulta potenziata). 
  • Praticare lunghe ore di meditazione.
  • Avere esperienze di OBE (uscita fuori dal corpo) e sogni lucidi.

IMG: Charles Rondeau

FONTI: https://en.wikipedia.org/wiki/Yoga_nidra

UN LIBRO PER APPROFONDIRE:

Swami Satyananda Saraswati, Yoga Nidra

Questo articolo fa parte della mia Guida ai sogni lucidi, una guida completa che ti aiuta ad esplorare il fantastico mondo dei sogni lucidi (tecniche, idee, consigli, ecc); qui trovi l’indice di tutti i capitoli di cui si compone
Buon approfondimento! ^^

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