L’onirocritica di Artemidoro di Daldi

Artemidoro di Daldi è l’autore di un antichissimo libro di Interpretazione dei sogni, risalente al II secolo d. C., dal titolo Onirocritica (Ὀνειροκριτικά). Si tratta dell’unico manuale di onirocritica di epoca greco-romana sopravvissuto fino ai nostri giorni; l’autore era un noto indovino greco e in questo testo riversa tutti i segreti della sua arte di interprete di sogni, creando così un prezioso documento sulla concezione che gli antichi avevano dei sogni; inoltre, indirettamente, costituisce anche un’importante fonte di informazione sugli usi e costumi del tempo. 

Sappiamo che lo stesso Freud lesse il libro di Artemidoro e lo citò anche nella sua Interpretazione dei sogni; sicuramente ne trasse parecchi spunti di riflessione. In effetti, anche se si tratta di un’opera così datata, arriva ad un elevato livello di introspezione e di analisi, tutt’ora in grado di affascinare e stupire. 

onirocritica di Artemidoro di Daldi, frotespizio di un'edizione cinquecentesca
Frontespizio di un’edizione cinquecentesca italiana dell’Onirocritica di Artemidoro di Daldi

Chi era Artemidoro di Daldi

Della vita di Artemidoro di Daldi non si sa molto; sappiamo che è nato nella città di Efeso, nell’attuale Turchia; la data precisa della sua nascita non la sappiamo, ma visse nel II secolo d.C.; non sappiamo quasi nulla della sua famiglia, ma possiamo dedurre che fosse piuttosto benestante, visto che Artemidoro ebbe la possibilità di viaggiare e istruirsi.

 All’epoca Efeso era un’ importante città affacciata sul mare, crocevia di scambi culturali e commerciali; era una colonia greca dell’Impero romano, ma lì si continuava a parlare greco.

Artemidoro era inoltre molto legato alla piccola città di Daldi (in Lidia), dove era nata sua madre; per omaggiarla, decise di farsi chiamare Artemidoro di Daldi, in modo anche da distinguersi dai tanti altri omonimi ‘Artemidoro di Efeso’ suoi contemporanei.

Ad Efeso c’era infatti il tempio di Artemide, per questo tanti portavano quel nome; a Daldi invece c’era un tempio dedicato ad Apollo, e Artemidoro iniziò proprio lì a svolgere la professione di interprete di sogni. Poi però la sua professione lo portò a compiere parecchi viaggi: andò in Asia Minore, in Grecia, e anche in Italia, a Roma, sotto il regno di Antonino il Pio e di Marco Aurelio, dove divenne famoso come indovino e interprete di sogni.

Questi viaggi gli furono utili per espandere le sue conoscenze; seguì altri indovini nel loro girovagare tra feste e piazze, non curandosi del fatto che fossero talvolta disprezzati e chiamati ‘ciarlatani’; egli imparò qualcosa da ciascuno di loro;  lesse poi moltissimi libri di oniromanzia e non solo; aveva così accumulato una vasta cultura ed esperienza, cose che metteva a frutto nell’esercizio della sua professione; al suo tempo era probabilmente uno dei migliori interpreti di sogni, e possiamo ipotizzare che i suoi guadagni fossero buoni. 

Ad un certo punto decise di scrivere anche lui un manuale di onirocritica; dichiara di essere stato spinto dal dio Apollo del tempio di Daldi (Apollo Daldianos, o Apollo Mystès), apparsogli in sogno.
Il manuale doveva anche servire a suo figlio, che si chiamava Artemidoro come lui, e che era destinato a svolgere la sua stessa professione di interprete di sogni.
Artemidoro doveva aver scritto anche altri manuali relativi ad altre pratiche divinatorie, ma non sono giunti sino a noi. 

L’Onirocritica, opera di Artemidoro sull’interpretazione dei sogni

L’Onirocritica di Artemidoro è composta da cinque libri; nel progetto iniziale, l’autore aveva immaginato che dovesse comporsi di soli 2 libri, ma poi decise man mano di aggiungerne altri per approfondire l’argomento e per rispondere a critiche e domande che gli venivano rivolte. Nell’Oniricritica di Artemidoro sono presenti in totale più di 3000 sogni spiegati.

  • I libro: parte teorica generale e spiegazione di sogni relativi al corpo umano e sue attività. 
  • II libro: analisi di alcuni sogni raccolti per argomento (tempo, animali, dèi, ecc)
  • III libro: appendice che analizza il significato di altri fenomeni ed eventi che si possono vedere in sogno.
  • IV libro: aggiunto qualche tempo dopo, Artemidoro scrive questo libro in risposta a chi lo criticava di non aver spiegato bene i motivi dei significati dei sogni; con un po’ amarezza, dichiara di averlo dovuto aggiungere per difendersi da ‘critiche ingiuste’. in questo libro si addentra sulle questioni tecniche della sua arte.
  • V libro: raccolta di esempi concreti di sogni e loro interpretazione, perlopiù sogni profetici che si sono poi avverati per vie inattese. La stesura richiese tempo perché Artemidoro dovette prima raccogliere tutto il materiale.

Artemidoro dedica i primi tre libri della sua opera a ‘Cassio Massimo’, un letterato famoso di origine fenicia, identificato con Massimo di Tiro. Secondo quanto dice Artemidoro, egli aveva mostrato vivo interesse per l’oniromanzia e lo aveva esortato a scrivere i risultati delle sue ricerche.
Gli ultimi due libri invece sono dedicati al figlio, con lo scopo di introdurlo alla professione di indovino; Artemidoro gli fa anche la raccomandazione di non divulgare questi libri ad altri, perché vi erano scritti i segreti del suo metodo, i trucchi del mestiere. 

In questa sua opera Artemidoro vuole illustrare il suo sistema di interpretazione dei sogni in modo quasi scientifico; si prefigge di difendere il suo mestiere dall’accusa di ciarlataneria e dalla convinzione degli scettici secondo cui i sogni non servono a nulla ed è inutile interpretarli.

Tipi di sogni secondo Artemidoro:

Sogni non profetici (“enypnia”): di scarso interesse per l’onirocritica, perché non predicono il futuro; riguardano una situazione attuale, un desiderio del momento. Si possono a loro volta dividere in:

  • Somatici: riguardano il corpo; possono essere provocati dalla posizione, dalla digestione, ecc.
  • Psichici: riguardano l’anima; nascono da preoccupazioni o desideri.
  • MIsti: riguardano sia il corpo sia l’anima.

Sogni profetici (“oneiroi”): questi sono i sogni che lo interessano di più; li divide a loro volta in:

  • Teorematici: sono come ‘visioni’ che mostrano esattamente le cose così come avverranno; spesso si tratta di un avvenimento che accadrà entro breve tempo dal momento del sogno; sono di grande chiarezza e comprensibilità, non richiedono grande abilità da parte dell’interprete.
  • Allegorici: hanno carattere enigmatico ed oscuro; sono destinati ad avverarsi in un lungo arco di tempo; richiedono l’intervento di un interprete per essere ben compresi. 

Mai trascurare il sognatore

Artemidoro afferma che nell’interpretazione dei sogni occorre sempre tener conto della personalità, storia e situazione del sognatore: 

  • Fattori determinanti sono il sesso, l’età, la posizione sociale, la professione, il carattere, lo stato di salute; e ancora: le sue abitudini, l’essere sposato o celibe, schiavo o libero, ecc
  • In certi casi può essere utile prendere in considerazione la storia e l’etimologia del suo nome, specialmente se è particolare. 
  • Se è straniero, si devono conoscere usi e costumi del luogo da cui proviene
  • È meglio interpretare una serie di sogni, non uno isolato.
  • Vanno considerate le emozioni del sognatore relativamente al suo sogno.

Un stesso sogno può quindi avere moltissimi significati, che variano a seconda di chi lo fa; non ci può essere un’interpretazione univoca, valida sempre; l’interprete deve tener conto di moltissimi fattori e fare molte domande al sognatore.

Un mestiere complicato, tra sogni ambivalenti….

Anche se si prefigge lo scopo di scrivere una guida all’interpretazione dei sogni, di fatto Artemidoro mostra quanto sia difficile e complicato il suo mestiere: nel corso dell’opera si addentra sempre più in vari sottogruppi di sogni, moltiplica la casistica dei significati, per cui uno stesso sogno può voler dire una cosa ma anche il suo esatto contrario, ecc; questa complessità è forse sottolineata anche per scoraggiare chi fosse tentato di interpretare i sogni da sé (cosa che, ovviamente, va contro gli interessi dell’interprete di professione). 

Ecco qualche esempio di sogni ambivalenti (ma ce ne sono tantissimi): 

  • Dormire in un tempio per il malato annuncia guarigione, per il sano malattia. 
  • Venire colpiti da un fulmine: perderai tutto ciò che possiedi; ma se sei povero ciò è positivo, se se ricco è negativo. 
  • Un sogno che ti annuncia la fortuna è un male quando sei già felice, mentre è un bene se non sei felice.

Artemidoro spiega questa ambivalenza del sogno dicendo che è la vita stessa ad essere ambivalente; uno stesso evento della vita può rivelarsi positivo per alcuni e negativo per altri; uno stesso fatto può avere sviluppi positivi per una persona e negativi per un’altra.

… e oscuri

Artemidoro afferma anche che è giusto che i sogni non mostrino sempre il futuro chiaramente; a volte gli dèi ci inviano dei sogni oscuri per tre ragioni fondamentali: 

  • Non saremmo ancora in grado di capire a cosa si riferisca il sogno (perché ad esempio parla di persone che ancora non conosciamo e di situazioni impensabili al presente).
  • Presentandosi come un enigma, il sogno attira la nostra attenzione, ci spinge a cercare di risolverlo e comprenderlo.
  • Gli dèi vogliono metterci alla prova, cercano di spronare la nostra conoscenza. 

Tra le pagine dell’Onirocritica, emerge una massa di persone di varia estrazione sociale, ma soprattutto umili lavoratori (pescatori, marinai, commercianti, gladiatori, ecc ecc), e che cercano tutti di sapere qualcosa di più sul loro futuro, per sfuggire all’incertezza e al senso di precarietà dell’esistenza, per placare ansie e timori.
Artemidoro raccomanda di limitarsi ad interrogare le divinità solo sulle cose davvero importanti. E bisogna ricordarsi di ringraziarle con un sacrificio quando esse esaudiscono le nostre richieste. 

Artemidoro dice che possiamo sognare il futuro anche di altre persone, oltre che il nostro. Spesso i sogni si avverano per persone che hanno un carattere simile al sognatore, per i suoi parenti o omonimi. 

Come diventare un bravo interprete di sogni

Secondo Artemidoro per la formazione di un interprete di sogni sono necessarie 3 cose: 

  • Studio dei testi: nella sua opera Artemidoro menziona il nome di 16 autori di manuali di onirocritica, e si vanta di possedere nella sua biblioteca dei volumi anche molto antichi, delle rarità.
  • Buona cultura generale: l’interprete deve avere, tra l’altro, nozioni di medicina, storia, geografia; deve conoscere molto bene la letteratura e i miti.
  • Pratica: si fa con l’ascolto dei sogni e delle interpretazioni che danno altri indovini; inoltre occorre rimanere in contatto con il cliente dopo il consulto, per sapere quali eventi gli sono accaduti dopo un sogno, e poterne trarre una regola.
  • Doti naturali, tra cui la più importante è senz’altro la capacità di cogliere analogie, somiglianze tra le cose; questo è fondamentale per interpretare i sogni allegorici. 

Artemidoro raccomanda che l’interprete dei sogni deve dare il responso tenendo sempre in conto la personalità del sognatore. Dice anche che alcuni sogni, perché si avverino, devono rimanere non interpretati. Perciò l’interprete deve sempre ben valutare cosa dire e cosa tacere.
Quando dà il responso deve esprimersi in modo chiaro, limitandosi a dire ciò che è veramente utile, senza divagare e senza far sfoggio di erudizione. 

Ricezione dell’opera nel corso del tempo

L’Onirocritica di Artemidoro fu un testo di riferimento importante per la sua epoca e per secoli a venire; fu fonte di varie opere successive sull’interpretazione dei sogni; a lui attinsero anche autori arabi e bizantini.
Fu inoltre molto popolare nel Rinascimento: umanisti italiani ne curarono delle traduzioni in latino e in italiano che aumentarono la diffusione dell’opera.
Freud, come è noto, lesse il trattato di Artemidoro, e lo descrisse come massima autorità tra le antiche interpretazioni dei sogni. Freud lo apprezzò per il fatto che riconobbe in lui qualcosa di molto diverso dalle solite interpretazioni ‘cifrate’ dei sogni, in cui semplicemente si scompone il sogno in parti e a ciascuna si attribuisce meccanicamente un significato; Artemidoro, al contrario, dà molto valore alla persona che sogna, al suo carattere, alla professione, ecc, e Freud gliene rese merito.

La cosa curiosa è che, a quanto pare, Freud ne lesse una versione epurata, perché l’edizione in suo possesso aveva tolto le parti relative alla sessualità; ad esempio, mancano le parti in cui Artemidoro elenca i significati dei sogni in cui ci si congiunge sessualmente con la propria madre, distinguendoli a seconda delle posizioni, ecc. Ironia della sorte, per uno che, come Freud, nelle sue teorie dava tanto peso alla sessualità e al complesso di Edipo! ^^
Ma Freud venne a sapere di questa omissione dell’editore, ed è probabile che poi abbia letto l’opera integralmente in altre edizioni.

Il Libro dei Sogni di Artemidoro fu tradotto in italiano da Pietro Lauro Modenese nel 1542; questa traduzione fu riproposta in una pregevole edizione illustrata del 1976 con un’introduzione dello psicanalista Cesare Musatti.


FONTI: 

DOVE ACQUISTARE IL LIBRO:
Artemidoro, Il libro dei sogni (edizione a cura di Dario Del Corno)

IMG: Google Books

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