Lo Yoga Tibetano dei Sogni

Nel contesto del Buddismo Tibetano fin dall’antichità si è sviluppata molta attenzione verso il sogno lucido, tanto da metterlo al centro delle più importanti pratiche meditative e spirituali: si pratica il cosiddetto ‘Yoga Tibetano dei Sogni‘ (in inglese noto anche come dream yoga).

yoga tibetano dei sogni

Questa pratica ha avuto inizio nell’India settentrionale, da tradizioni meditative tantriche di varia origine: i culti Bon,  la tradizione orale di Zang Zhung, il Tantra Madre, i sei insegnamenti di Naropa. Nell’ambito dell’Induismo, la lucidità nel sogno è ricercata nella pratica dello Yoga Nidra, che per molti versi somiglia allo Yoga Tibetano dei Sogni. Le prime testimonianze scritte di queste pratiche risalgono a circa il VII secolo d.C.

Naropa era un maestro indiano di Buddismo Tantrico, vissuto nell’XI secolo d.C.: i suoi sei insegnamenti (o sei leggi, o Yoga, di Naropa) furono da lui trasmessi al tibetano Marpa, il quale li diffuse poi in Tibet. Uno di questi sei insegnamenti riguarda la presa di coscienza nel sogno e il controllo dei propri sogni.

La natura illusoria del sogno e della realtà

Il primo passo è abituarsi, nel momento in cui il sogno si manifesta, a rendersi conto di stare sognando. È il modo migliore per comprendere il carattere illusorio del sogno; dopodiché si esplora la possibilità di mutarlo secondo i propri desideri. La pratica del sogno lucido consente di capire che i sogni sono illusori, ma l’obbiettivo più importante è arrivare a comprendere che è illusoria anche la realtà che noi percepiamo comunemente nella veglia.

Il sogno lucido è visto come un modo per dissipare la natura illusoria di ciò che chiamiamo ‘realtà’. È un lungo percorso che ha come scopo la consapevolezza: siamo abituati a dare più importanza alla realtà solo perché ci appare più concreta e solida, ma anch’essa è illusoria. Una volta compreso questo, potrai liberarti dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura del distacco.

Buddha raggiunse il massimo grado di consapevolezza e di liberazione, e divenne il Risvegliato (o Illuminato). La realtà è un’illusione, ed è possibile Risvegliarsi anche nella realtà. La realtà non è falsa, ma è diversa da come appare a noi (velo di Maya). Il concetto di Risveglio Spirituale nel buddismo è espresso con il termine bodhi (‘Risveglio’, o ‘Illuminazione’), che condivide la stessa radice etimologica con il nome di Buddha (il Risvegliato, o ‘Illuminato’); egli infatti, quando gli chiesero se fosse un dio o un uomo, rispose semplicemente “Sono sveglio”; questo è il vero significato della parola Buddha: “colui che si è Risvegliato“.

Tuttavia il sogno lucido puro e semplice non può farti ‘risvegliare’ nel senso spirituale del termine; è solo l’inizio di un percorso. Per raggiungere questo alto livello di consapevolezza è necessaria la meditazione, che gradualmente ti porta ad un grado di consapevolezza superiore.

Lo Yoga del Sogno

Per andare ad un livello più profondo occorre praticare la meditazione all’interno del sogno; questo è lo Yoga del Sogno. “Yoga” significa “unione”; lo Yoga Tibetano del Sogno ti unisce con il tuo spirito, ti mostra le profondità della tua mente, ti rende in grado di affrontare le tue paure; in questo modo puoi essere lucido in ogni aspetto della tua vita; anche nella veglia sarai libero da limiti, paura, angoscia, dolore, delusione.

Quando albeggia lo stato del sogno,
Non giacere nell’ignoranza come un cadavere.
Entra nella sfera naturale della stabile presenza.
Riconosci i sogni e trasforma l’illusione in luminosità.
Non dormire come un animale.
Pratica in modo da unificare il sonno e la realtà”
{versi buddisti}

buddha, il risvegliato

Nello yoga del sogno lo yogi impara a rimanere consapevole durante gli stati di sogno, cioè a sognare lucidamente. Ecco i sistemi tramandati dai maestri del buddismo tibetano.

Sistema di Gampopa

Il sistema di Gampopa prevede questi quattro passaggi sequenziali:

  • Cogliere il sogno – Diventare lucidi nel sogno: come prima cosa lo yogi deve vedere tutte le percezioni e i pensieri come un sogno durante il giorno. Quindi, deve addormentarsi sdraiato sul lato destro, con una forte determinazione a riconoscere che sta sognando all’interno del sogno. Visualizza un fiore di loto con cinque sillabe che irradiano una luce delicata nel chakra della gola e sposta lentamente la sua consapevolezza da una sillaba all’altra mentre si addormenta. Questo dovrebbe produrre spontaneamente l’esperienza del sogno lucido. In un altro manuale di meditazione di Gampopa, Uno specchio che illumina la trasmissione orale , viene invece chiesto di visualizzare una sfera di luce tra le sopracciglia.
  • Allenamento: lo yogi è qui istruito a pensare a qualsiasi sogno si presenti come un semplice sogno e a relazionarsi con esso senza alcuna paura. Se sogna l’acqua, dovrebbe immergersi in essa o attraversarla. Dovrebbe saltare in un abisso o sedersi per farsi mordere dai cani, o farsi picchiare dai nemici dei sogni. Dovrebbe volare in aria, visitare i regni degli dèi o fare un giro turistico in India.
  • Benedizione dell’illusione e liberazione dalla paura: qui, lo yogi controlla la propria mente durante il sogno per vedere se c’è anche la minima paura e, in tal caso, dovrebbe lasciarla andare riconoscendo che è solo in un sogno. Una volta che ha imparato la sensazione di completa libertà, ha “benedetto i suoi sogni come illusori”.
  • Meditazione sulla realtà: lo yogi medita sulla realtà analizzando che tutti gli stati di coscienza onirica sono la sua stessa mente che non è nata. Se una tale contemplazione di Mahamudra (=’grande sigillo’, ma anche ‘la quintessenza degli insegnamenti del Buddha) non si verificasse durante la notte, lo yogi dovrebbe dirigere nuovamente la sua attenzione sulle sillabe al mattino dopo il risveglio e poi riposare nello stato di Mahamudra.

Un altro manuale di meditazione di Gampopa spiega anche come lo yogi dovrebbe tentare di vedere Buddha e dakini che danno loro insegnamenti nei loro sogni e come questo dia origine alla benedizione. Raccomanda inoltre di praticare la respirazione kumbhaka prima di dormire.

Sistema di Tsongkhapa

Lo yoga del sogno nel sistema di Tzongkhapa consiste in quattro allenamenti:

  • Imparare a trattenere la presenza cosciente durante i sogni: la prima cosa da fare è imparare a riconoscere che si sta sognando all’interno del sogno. Per farlo, occorre imparare lo yoga di trattenere la radianza/luce chiara che sorge nel momento in cui ci si addormenta (attraverso l’esperienza delle visioni). Se non si riesce a riconoscere il proprio sogno attraverso la pratica di trattenere lo splendore del sonno, si dovrebbe coltivare la forte risoluzione di mantenere la consapevolezza cosciente nello stato di sogno. Inoltre, si medita sui chakra, specialmente quello della gola. Se si riesce a mantenere la decisione di riconoscere il proprio sogno forte e continua per tutta la giornata, si sarà in grado di riconoscere il proprio sogno.
    Si possono anche praticare le meditazioni di visualizzazione sui chakra della gola e della fronte durante il giorno in modo da potenziare le proprie capacità di notte. Si può anche meditare su se stessi come divinità e sul guru yoga.
    Tzongkhapa menziona varie meditazioni da fare prima di addormentarsi:
    • Nel primo si genera una visione di se stessi come divinità così come una visione del proprio guru, e si prega il guru di riconoscere il sogno e così via. Quindi si visualizza un piccolo loto rosso a quattro petali nel chakra della gola, con un Ah o Om al centro. Menziona che in un’altra tradizione si insegna che si medita su cinque sillabe (OM, AH, NU, TA, RA), con una al centro e le altre quattro intorno. Ci si concentra su ciascuno di questi in successione.
    • Il secondo metodo è pregare come prima, e meditare su una goccia radiosa bianca grande come un seme di senape tra le sopracciglia. Quindi si esegue sette volte la respirazione del vaso e si va a dormire.
    • Si può anche meditare sul chakra del cuore prima di dormire. Secondo Tzongkhapa, se uno trova troppo difficile riconoscere che si sta sognando, significa che si dorme profondamente e quindi si dovrebbe passare al chakra della corona. Questo alleggerirà il sonno. Tuttavia, se questo rende difficile il sonno, allora ci si può concentrare sul chakra sulla punta del pene e unire i venti vitali lì 21 volte attraverso il kumbhaka.
  • Controllare e aumentare i sogni: una volta che si è riconosciuto il sogno, si può iniziare a imparare a controllarlo. Per prima cosa si pratica il controllo di elementi di base come volare, andare nei cieli, viaggiare nei campi di buddha ecc. Ci si può anche allenare in “crescente”, cioè moltiplicando gli oggetti del sogno, compreso il proprio corpo, in numerosi duplicati. La pratica di controllare i venti vitali aumenterà la propria capacità di controllare il sogno
  • Superare la paura e allenarsi nella natura illusoria dei sogni: il passo successivo è allenarsi a diventare senza paura facendo qualsiasi cosa che possa uccidere una persona nel mondo non onirico, come saltare nell’acqua o nel fuoco. Si può usarlo per meditare sulla natura vuota dei sogni e per riconoscere la loro natura illusoria.
  • Meditare sulla talità dei sogni: ci si visualizza come la divinità, con un HUM nel cuore, che irradia luce ovunque. Questa luce fonde tutto nel sogno in luce, che viene attirata nell’HUM. Anche il proprio corpo si scioglie ed è attratto dall’HUM. Quindi l’HUM si dissolve in radiosità/luce chiara, e si riposa nello stato di radiosità

Le sei fasi dello Yoga del Sogno descritte da W. Y. Evans Wentz

W. Y. Evans Wentz nel suo libro Yoga tibetano e dottrine segrete descrive sei fasi dello yoga del sogno:

  • Nella prima fase al sognatore viene detto di diventare lucido nel sogno.
  • Nella seconda fase al sognatore viene chiesto di superare tutta la paura del contenuto del sogno in modo da realizzare che nulla nel sogno può causare danni. Ad esempio, il sognatore lucido dovrebbe spegnere il fuoco con le mani e rendersi conto che il fuoco non può bruciarlo nel sogno.
  • Nella terza fase il sognatore dovrebbe contemplare come tutti i fenomeni sia nel sogno che nella vita di veglia siano simili perché cambiano e che la vita è illusoria in entrambi gli stati a causa di questo cambiamento costante. Sia gli oggetti nel sogno che gli oggetti nel mondo nella visione del mondo buddista sono quindi vuoti e non hanno natura sostanziale. Questa è la fase della contemplazione del sogno come maya; si passa poi ad identificare questo senso di maya con l’esperienza quotidiana nel mondo esterno.
  • Nella quarta fase il sognatore dovrebbe rendersi conto di avere il controllo del sogno trasformando oggetti grandi in oggetti piccoli, oggetti pesanti in oggetti leggeri e molti oggetti in un unico oggetto.
  • Nella quinta fase il sognatore dovrebbe rendersi conto che il suo corpo onirico è inconsistente come gli altri oggetti del sogno. Il sognatore dovrebbe rendersi conto che lui o lei non è il corpo del sogno. Il sognatore che ha acquisito il controllo completo sugli oggetti del sogno potrebbe, ad esempio, alterare la forma del corpo o far scomparire del tutto il corpo del sogno.
  • Nella sesta fase il sognatore dovrebbe visualizzare le immagini delle divinità ( Buddha , Bodhisattva o Dakini ) nello stato di sogno lucido. Queste figure sono spesso viste nell’arte religiosa tibetana (thangka ) e usate nella meditazione. Si dice che siano collegate o risuonino con la chiara luce del Vuoto. Possono, quindi, fungere da porte simboliche a questo stato mistico dell’essere (il Vuoto o luce chiara). Il sognatore è istruito a concentrarsi su queste immagini simboliche senza distrazioni, senza pensare ad altre cose, in modo che il lato rivelatore di questi simboli diventi manifesto.

Lo Yoga del Sonno

Puoi arrivare a livelli ancora più profondi: infatti puoi mantenere la lucidità non solo nei sogni, durante la fase REM,  ma anche nella fase di sonno profondo.

Nel sonno profondo non ci sono sogni, non c’è nulla, c’è il vuoto. Ma è proprio qui che puoi arrivare ad un tipo di meditazione superiore, perché puoi accedere ai livelli più profondi della coscienza, vai a lavorare sulle “radici” del tuo essere. Paradossalmente, più il tuo corpo dorme, più la tua anima è sveglia. Proprio per questo motivo si tratta di una meditazione molto più potente ed efficace di quella che si fa da svegli. È come una ‘scorciatoia’ più veloce per arrivare alla trasformazione interiore. Questa pratica può darti un grande potere psichico. Benché più diretta, è più difficile da apprendere rispetto ad altre pratiche di meditazione.

Le tecniche dello Yoga del Sogno non sono difficili, ma non si possono imparare da soli, leggendo dei libri; richiedono la guida di un maestro yogi.

Il Bardo

Chi pratica lo Yoga Tibetano del Sonno e dei Sogni può arrivare ad un ultimo livello di profondità, quello finale che riguarda la morte. In effetti, c’è un’analogia tra l’alternarsi del sonno e della veglia e quello della morte e della vita; così come tra il sonno e la veglia è presente lo stato intermedio del sogno, anche tra la morte e la vita c’è uno stadio intermedio, che nel Buddismo Tibetano viene chiamato Bardo: più esattamente, il Bardo è uno stato di transizione tra due Vite che si susseguono, una che è finita, e una nuova che comincia.

Dopo la morte, una nuova vita avrà inizio (reincarnazione), ma prima di entrare in una nuova Vita, ci sarà, per l’appunto, questa fase ‘intermedia’ definita Bardo.

“Se non sappiamo portare la nostra pratica nel sonno, se notte dopo notte perdiamo noi stessi, che opportunità avremo mai di essere consapevoli al momento della morte? Per sapere quale sarà il vostro viaggio al momento della morte dovete guardare la vostra esperienza nei sogni. Per scoprire se siete o no veramente svegli dovete guardare la vostra esperienza del sonno”.
{Tenzin Wangyal Rinpoche}

La pratica meditativa dello Yoga del Sonno e dei Sogni permette di riconoscere il parallelismo tra l’andare a dormire, il sognare, lo svegliarsi, e – dall’altro lato – il morire, il Bardo, e la nuova vita.
Una persona che ha raggiunto l’Illuminazione ha memoria delle sue vite precedenti e dopo la morte è in grado di conservare la lucidità anche nella fase del Bardo;  per gli Illuminati la reincarnazione non avrà luogo; la coscienza, libera da ogni desiderio, non si farà irretire in un nuovo ciclo di Vita e Morte; entrerà direttamente nel Nirvana (uno stato di infinita pace e saggezza).

Il Buddismo Tibetano affronta il tema della Morte, del Bardo e della Rinascita nel Libro tibetano dei Morti.

Siti per approfondire:

Libri:

W. Y. Evans Wentz, Lo yoga tibetano e le dottrine segrete. I sette libri di saggezza del grande sentiero

Alan Wallace, Sognarsi svegli. Yoga tibetano del sogno & sogno lucido. Una via di trasformazione

Tenzin Wangyal Rimpoche, Lo yoga tibetano del sogno e del sonno

Immagine: Irene, Jon Fife


Questo articolo fa parte della mia Guida ai sogni lucidi, una guida completa che ti aiuta ad esplorare il fantastico mondo dei sogni lucidi (tecniche, idee, consigli, ecc); qui trovi l’indice di tutti i capitoli di cui si compone →→
Buon approfondimento! ^^


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