Analisi empirica dei sogni (tramite metodi statistici)

L’analisi empirica dei sogni è un approccio allo studio del contenuto dei sogni che non si sofferma ad analizzare i sogni di una singola persona, ma studia in modo trasversale grandissime quantità di sogni raccolti dalla popolazione generale; questi sogni sono organizzati in grandi banche dati e l’analisi avviene applicando metodi statistici; il contenuto dei sogni può anche essere confrontato con altri dati relativi alla vita e personalità del sognatore

immagine che vuole rappresentare l'analisi empirica dei sogni, ovvero prima si raccoglie una grande quantità di resoconti onirici provenienti da ogni parte del mondo, poi si analizzano applicando un metodo statistico.

Gli studi iniziati da Calvin Hall


Questo approccio empirico allo studio dei sogni fu iniziato dallo psicologo americano Cavin Hall a partire dagli anni ’40. I primi lavori di Hall di questo tipo si basavano su resoconti scritti dei sogni raccolti da studenti universitari in forma anonima. Poi Hall estese le sue ricerche raccogliendo resoconti onirici di bambini, anziani, persone da ogni parte del mondo che avevano l’abitudine di tenere un diario dei sogni. Quando morì aveva accumulato più di 50.000 resoconti onirici.

Hall sviluppò un sistema di codifica onirica per registrare e catalogare vari aspetti dei sogni che aveva raccolto: per ogni sogno teneva conto di determinati aspetti: scenari, personaggi, oggetti, interazioni, frustrazioni, emozioni e altri fattori. Questi dati gli permisero di avviare un attento studio statistico comparativo sui sogni che raccoglieva.

Dagli studi di Hall emerse che l’emozione più comune vissuta nei sogni era l’ANSIA . Altre emozioni includevano abbandono, rabbia, paura, gioia e felicità. Ma complessivamente le emozioni negative erano molto più comuni di quelle positive.

Hall ne dedusse che i sogni, più che essere l’espressione mascherata di desideri inconsci, sono piuttosto il regno delle preoccupazioni emotive (paura di non riuscire a fare qualcosa, più che desiderio di fare qualcosa). 

A volte si riscontravano distorsioni nelle impostazioni, cambi di scena improvvisi o aspetti insoliti di personaggi familiari, ma la maggior parte dei sogni sono più REALISTICI e basati sulla VITA DI TUTTI I GIORNI rispetto a quanto proposto dalle precedenti teorie oniriche tradizionali. i sogni sono in generale una simulazione ragionevole della concezione che il sognatore ha della sua realtà di veglia in termini di personaggi, interazioni sociali, attività e ambientazioni.

Hall riteneva che ‘un sogno era semplicemente un pensiero o una sequenza di pensieri che si verificavano durante il sonno e che le immagini oniriche sono rappresentazioni visive di concezioni personali’. Il significato di un sogno era perciò difficilmente prevedibile; più che a livello simbolico, andava cercato a livello personale.

Gli elementi dei sogni corrispondono alle preoccupazioni della veglia, alle condizioni emotive e agli interessi dei sognatori., suggerendo ciò che Hall chiamava ‘continuità‘ tra il contenuto del sogno e il pensiero della veglia. L‘ipotesi di continuità è infatti una teoria che postula che il contenuto dei sogni quotidiani rifletta preoccupazioni, stati d’animino, cambiamenti nella vita da svegli dei sognatori.

Secondo Hall i sogni contribuiscono a formare le idee che una persona si fa su se stessa, sulle altre persone, sul mondo, sul bene e sul male; e questo poi ha un influsso sul comportamento della persona nella realtà.

Ancora più dati grazie al web

Hall fu coadiuvato nelle sue ricerche dal collega Robert Van de Castle, e successivamente dal suo allievo William Domhoff, che continua ancora oggi questi studi empirici su sogni raccolti in larga scala da tutto il mondo. Domhoff e il suo collega Adam Schneider hanno fornito un inestimabile contributo alla scienza dei sogni con la creazione di due preziose risorse:

  • DreamBank, una banca dati che contiene oltre 20.000 resoconti di sogni (www.dreambank.net),
  • dreamresearch.net, un sito dove i sogni sono classificati per ambienti, tipo di interazioni, personaggi, attività, emozioni, e dove è possibile svolgere ricerche per parole chiave.

Negli ultimi decenni molti ricercatori hanno unito le proprie forze al fine di raccogliere resoconti dei sogni su larga scala, come per esempio il neuroscienziato statunitense Patrick McNamara dell’Università di Boston, supervisore della piattaforma www.dreamboard.com contenente oltre 250.000 resoconti di sogni.
L’avvento di internet ha permesso di raccogliere, conservare e analizzare resoconti onirici su ampia scala ancora più facilmente.

Le caratteristiche dei sogni

Gli studi hanno rivelato diversi tipi di contenuti onirici, ma sono state individuate queste caratteristiche tipiche del sogno:

  • Ha una prospettiva in prima persona.
  • È involontario.
  • Il contenuto può essere illogico o addirittura incoerente.
  • Il contenuto include altre persone che interagiscono con il sognatore e tra di loro.
  • Provoca forti emozioni.
  • Gli elementi della vita da svegli sono incorporati nel contenuto.

Sebbene queste caratteristiche non siano universali, si trovano almeno in una certa misura nella maggior parte dei sogni raccolti da persone normali, senza disturbi psichici.

Inoltre:

  • La natura visiva dei sogni è generalmente altamente fantasmagorica; cioè luoghi e oggetti diversi si fondono continuamente l’uno nell’altro.
  • Le immagini (inclusi luoghi, persone e oggetti) riflettono generalmente i ricordi e le esperienze di una persona, ma la conversazione può assumere forme molto esagerate e bizzarre.
  • Alcuni sogni possono anche raccontare storie elaborate in cui il sognatore entra in mondi completamente nuovi e complessi e si risveglia con idee, pensieri e sentimenti mai sperimentati prima del sogno.

Ci sono delle differenze tra sogni maschili e sogni femminili:

  •  Le donne sognano di uomini e donne in ugual misura, mentre nei sogni maschili sono più presenti i maschi.
  • Gli uomini maschi sognano più ambienti esterni e interazioni aggressive; le donne invece più luoghi conosciuti e oggetti della casa.

Si è inoltre scoperto che:

  •  I sogni esprimono interessi personali e preoccupazioni emotive sulla famiglia, gli amici, la vita sociale, gli interessi ricreativi e le relazioni di lavoro.
  • i resoconti onirici di persone affette da determinate psicopatologie possono differire da quelli di normali soggetti di controllo.
  • Le persone cieche dalla nascita non hanno sogni visivi. I contenuti dei loro sogni sono legati ad altri sensi come l’udito , il tatto , l’ olfatto e il gusto , a seconda di quelli presenti sin dalla nascita.

Sogniamo tutti più o meno allo stesso modo

 Ma la conclusione forse più sorprendente e importante a cui sono giunte le analisi empiriche svolte su queste gigantesche quantità di dati è che i sogni delle persone, nonostante l’ampia varietà delle culture di provenienza, tendono a essere tutti piuttosto simili.
Questo risultato era emerso già dagli studi di Hall: sebbene fossero riscontrabili delle differenze culturali, il loro impatto era minimo: i sogni di gruppi di persone provenienti da varie parti del mondo sono più simili che diversi: più o meno si riscontrano i medesimi stati d’animo, ansie, paure, preoccupazioni, ecc.

Sviluppi più recenti suggeriscono che i sogni sono più simili che diversi perché drammatizzano le concezioni e le preoccupazioni delle persone in relazione a questioni personali, che probabilmente non variano molto da paese a paese come fa la cultura. 


FONTI:

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