Poesia dei sogni condivisi nel film ‘Corpo e Anima’ (Ildikó Enyedi, 2017)

A leggerne solo la trama si direbbe un semplice film sentimentale. Ma è anche un film molto simbolico. Tante ferite, tanto sangue, vero, che scorre a fiumi in questo film (i protagonisti lavorano in un mattatoio). Silenzi e parole, trappole da cui non si esce, se non affidandosi al sogno e al suo mistero.

Qui puoi vedere il trailer del film ‘Corpo e Anima’ della regista ungherese Ildikó Enyedi:

Titolo: Corpo e anima
Titolo originale Testről és lélekről
Regia: Ildikó Enyedi
Paese di produzione: Ungheria
Anno: 2017
Genere: drammatico, sentimentale


Trama del film

La giovane Mária è stata da poco assunta in un mattatoio industriale come responsabile del controllo qualità. Il suo carattere molto introverso e riservato non la aiuta a fare amicizia con i colleghi e ha difficoltà ad inserirsi socialmente in quel contesto. Enke, il direttore del mattatoio, la osserva con curiosità, ma avendo un braccio paralizzato si sente inibito e non ha il coraggio di avvicinarsi a lei.

Un giorno, a causa di un furto dall’inventario, viene chiamata una psicologa col compito di eseguire dei test di personalità sui lavoratori e scoprire il colpevole. Ai lavoratori vengono poste varie domande, compreso ciò che hanno sognato la notte prima. È così che la psicologa scopre una strana, singolare coincidenza: sia Mária sia Enke riportano di aver sognato una coppia di cervi, un maschio e una femmina, in un paesaggio innevato.

Mária e Enke rimangono stupiti da questa coincidenza; non sanno spiegarsi il perché abbiano iniziato a condividere i loro sogni, e vorrebbero capirne di più; iniziano timidamente a parlarsi, sebbene le difficoltà dovute al loro carattere e al loro particolare vissuto non siano facili da superare. Nonostante tutto, i loro sogni continuano a riportarli nella dimensione del bosco innevato, dove la coppia di cervi, nel silenzio e nella purezza di quelle atmosfere, sembra comunicare quasi telepaticamente un sentimento molto intimo e profondo.

( — Attenzione: SPOILER —)
( — Attenzione: SPOILER —)
Ad un certo punto incomprensioni e silenzi rischiano di allontanarli in modo drammatico, e si sfiora la tragedia; ma alla fine, guidati dal sogno e dalla forza dei loro sentimenti, Mária ed Enke riusciranno ad avvicinarsi e a stabilire anch’essi un vero, profondo legame.

Un sogno condiviso che guida ai sentimenti e alla natura

Un film molto poetico e simbolico, in cui si può vedere anche nelle immagini il contrasto tra 2 universi: da un lato la realtà lavorativa del mattatoio, in cui i corpi degli animali vengono sezionati, tagliati, uccisi con freddo e meticoloso calcolo; dall’altro vi è la dimensione del sogno, in cui prevale la sensibilità naturale e pura degli animali e dei loro corpi che si cercano, si toccano, si accarezzano in modo delicato e gentile.

I silenzi, le parole che non escono, l’imbarazzo dei corpi e del raccontare se stessi, del mettere a nudo il proprio vissuto, il dolore del proprio ‘corpo e anima’, viene infine superato dai protagonisti, che riescono ad abbandonarsi finalmente al loro amore, che li guida inevitabilmente uno verso l’altro.

Il film racconta con bellissime immagini il mistero del sogno condiviso e la sua importanza nelle relazioni, nei legami interpersonali. È tramite il sogno che i due protagonisti hanno l’opportunità di iniziare ad avvicinarsi nella realtà e di costruire un rapporto simile a quello che i cervi, loro controparte onirica, hanno mostrato loro in sogno. Il finale del film rende ancora più esplicito il ruolo salvifico del sogno e dell’unione che ha generato tra loro.

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