Effetti negativi della privazione di sonno

Cosa ci succede quando dormiamo poco? Non siamo abituati a dare al sonno molta importanza, tuttavia privarsi del sonno, specialmente se per periodi di tempo prolungati, può avere conseguenze molto serie sulla salute.

immagine che illustra gli effetti della privazione del sonno sul corpo umano
Gli organi del corpo che risentono particolarmente della privazione del sonno

EFFETTI NEGATIVI DELLA PRIVAZIONE DI SONNO:

  • Stanchezza, sonnolenza diurna, capogiri: può essere spia di un disturbo respiratorio durante il sonno, come le apnee.
  • Stress, palpitazioni, tremori, dovuti all’aumento degli ormoni dello stress.
  • Brividi di freddo, calo della temperatura corporea.
  • Cattivo umore, irritabilità: durante il sonno riposano soprattutto le aree anteriori del cervello,che servono a controllare emotività e pulsioni. Se si dorme male, si diventa più nervosi, meno tolleranti, e anche meno empatici.
  • Alterazione delle capacità verbali. 
  • Allucinazioni.
  • Ridotta capacità critica e decisionale.
  • Difficoltà a concentrarsi e a mantenere l’attenzione; può anche comportare un maggior rischio di sviluppare l’ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività).
  • Problemi di memoria e difficoltà di apprendimento, difficoltà a memorizzare e a ricordare.
  • Il sistema immunitario si indebolisce e si diventa più soggetti a malattie e infezioni.
  • Aumento dell’appetito e del peso corporeo: quando si dorme male viene rilasciata la GRELINA (stimola l’appetito, aumenta la fame insaziabile); invece se dormiamo bene viene rilasciata la LEPTINA, ormone che dà lo stop allo stimolo della fame.
  • Maggiore propensione a crampi, strappi muscolari ed ernie in soggetti che svolgono attività fisica.
  • Rischio di errori ed incidenti sul lavoro.
  • Rischio di colpo di sonno alla guida: circa un quinto degli incidenti è dovuto al colpo di sonno. 
  • Rischio maggiore di diabete, malattie metaboliche, obesità: il sonno infatti influisce sui meccanismi che regolano il glucosio e l’assorbimento delle proteine.
  • Rischio di ipertensione e di malattie cardiocircolatorie anche gravi, come l’infarto e l’ictus.
  • Rischio maggiore di incorrere in malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer. 
  • Ansia, depressione.
  • Invecchiamento precoce a causa dell’accumulo di radicali liberi.
  • (nei bambini) ritardi nell’accrescimento.

Il sonno, quindi, è molto più importante di quanto crediamo, ed è giusto porsi l’obiettivo di dormire a sufficienza; dovrebbe anzi essere una cosa naturale assecondare il proprio bisogno di sonno. 

Purtroppo viviamo in un periodo storico in cui siamo tutti un po’ privati di sonno; questo perché, da circa un secolo, da quando la luce elettrica è entrata nelle nostre vite, tendiamo a posticipare l’ora in cui andiamo a letto e a ridurre il tempo da dedicare al riposo notturno.
Sono in aumento anche le persone che pur desiderando dormire di più, soffrono di insonnia e di disturbi del sonno.

Però attenzione: ci sono persone che dormono poco e stanno comunque bene e in salute! Sono i cosiddetti ‘brevi dormitori’: non si privano di sonno, ma per natura al loro corpo bastano poche ore di sonno per stare bene. Non è quindi detto che dormire poche ore sia per forza un problema.

Esperimenti di privazione di sonno negli umani

Randy Gardner detiene il record scientificamente documentato per il periodo di tempo più lungo in cui un essere umano è rimasto intenzionalmente senza dormire senza usare stimolanti di alcun tipo. Era il 1964 e Randy, a 19 anni, decise volontariamente di non dormire per provare a battere il record di chi riesce a rimanere sveglio più a lungo; riuscì a rimanere sveglio 264 ore consecutive (11 giorni); la sua prova fu documentata da un’équipe di ricercatori della Stanford University che per caso aveva letto del suo tentativo sulle pagine di un giornale locale. Per il primo giorno, più o meno, Gardner è stato in grado di rimanere sveglio senza alcuno stimolo esterno. Ma le cose sono precipitate molto alla svelta. Ben presto Gardner ha perso la capacità di eseguire mentalmente delle semplici addizioni. Poi è diventato sempre più paranoico, chiedendo a coloro che gli avevano promesso di aiutarlo a restare sveglio perché lo stessero trattando così male. Quando finalmente è andato a letto, ha dormito per quasi quindici ore consecutive, e ha ripreso poi la sua vita normale. 

Un altro caso celebre, precedente a Randy, è quello di Peter Tripp, un dj radiofonico che nel 1959 fece una diretta radiofonica no-stop di 201 ore; per tutto quel tempo non dormì, ma per aiutarsi a rimanere sveglio uso delle anfetamine. Dopo 4 giorni iniziò ad avere allucinazioni molto pesanti; in tutto resistette 8 giorni, e poi dormì per 13 ore; al risveglio non ebbe più allucinazioni, ma soffrì per qualche mese di una leggera depressione.

Quando ci si priva del sonno per un periodo di tempo prolungato, non appena se ne ha la possibilità si recupera circa il 10% della quantità di sonno persa; Il sonno profondo viene recuperato molto più delle altre fasi di sonno. 

Il Guinness dei primati ha smesso di registrare i tentativi per il record mondiale di privazione di sonno, in quanto è dimostrato scientificamente essere estremamente rischioso e compromettere la salute.

La privazione del sonno in passato è stata spesso utilizzata come strumento di tortura, applicata soprattutto nei confronti dei prigionieri che attendevano l’interrogatorio.
La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito che questa pratica “è conosciuta per la particolare intensità e crudeltà, una pratica di trattamento inumano e degradante”,

Di sonno si può anche morire: esiste infatti una malattia, per fortuna molto rara, trasmessa geneticamente, che si chiama insonnia familiare fatale: chi ne soffre non riesce a dormire e soffre di allucinazioni; la situazione si aggrava fino a che non sopraggiunge la morte, solitamente in giovane età. 

L’esperimento con i topolini a cui venne impedito di dormire

Nel 1989, dei ricercatori dell’università di Chicago fecero un esperimento sulla privazione del sonno su dei topolini da laboratorio: per impedirgli di dormire, li sistemarono su una piccola piattaforma sospesa su una vasca di acqua fredda, bilanciata in modo che poteva restare a galla solo se il topo rimaneva in movimento; se il topo si addormentava, cadeva nell’acqua. Dopo due settimane, tutti i topi persero il pelo e morirono con ulcerazioni della pelle. Facendo l’autopsia ai loro corpi, non vennero rilevati danni agli organi, e non si riuscì a determinare una causa chiara della morte. 

🐁🐁
🐁


Vent’anni più tardi
, un’altra équipe di ricercatori decise di ripetere lo stesso esperimento, ma con strumenti migliori. Ancora una volta, i roditori rimasero svegli per più di due settimane, e di nuovo morirono dopo aver sviluppato ulcere inguaribili. Neanche stavolta l’autopsia rivelò danni agli organi, portando alla conclusione che la causa della morte era la stessa mancanza di sonno;  in effetti, rimanendo così tanto tempo senza poter mai dormire, non erano più in grado di regolare la temperatura corporea e il loro sistema immunitario non era più efficiente contro le infezioni.

Poveri topi! Credo che esperimenti tanto estremi ora sarebbero proibiti per questioni etiche. Ma per arrivare a capire quanto sia pesante e pericolosa la privazione di sonno, è stato necessario anche il loro sacrificio.


FONTI: 

IMG: Fiorelisa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *