Il sogno di Calpurnia sulla morte di Giulio Cesare

Calpurnia, moglie di Giulio Cesare, vide in sogno che qualcosa di brutto stava per succedere al marito e ne fu molto turbata; la mattina seguente supplicò il marito di non uscire di casa, ma Cesare si recò ugualmente in senato, dove fu vittima di una congiura a suo danno: i cesaricidi, vedendolo come una minaccia per la repubblica, lo pugnalarono a morte. Sia Svetonio sia  Plutarco, descrivendo le ultime ore di vita di Cesare, riportano questo sogno premonitore di Calpurnia, verificatosi proprio la notte precedente la morte del suo sposo. Ecco come lo racconta Plutarco:

La morte di giulio cesare pugnalato dai cesaricidi

Quindi, coricatosi come d’abitudine con la moglie nel letto, ad un tratto s’aprirono  tutte le porte e finestre di camera, sì che travagliato dallo strepito e dal chiarore della luna, vide Calpurnia dormire profondamente e nel sonno emettere gemiti incomprensibili e lamenti disarticolati, parendole di piangere il marito, come se glielo scannassero tra le braccia. Altri dicono che questa visione non apparve alla moglie. Perché era congiunta alla casa di Cesare una cupoletta*, per decreto del senato, a fine d’ornamento e maestà, come scrive Livio: Calpurnia vedendo tra il sonno aprirsi questa e rompersi, venne in un grand’affanno e pianto; e perciò venuto il giorno, pregò Cesare, se possibile, di non uscir fuori, e rinviare ad altro giorno la congregazione del senato. E se anche non teneva in gran conto i suoi sogni, cercasse almeno per altra via di indovini e di sacrifici di conoscere il futuro.
Allora ben parve che da qualche sospetto e timore lui rimanesse preso, anche perché prima di allora non aveva mai ravvisato in Calpurnia il costume femminile della superstizione, mentre in quel frangente la vide molto scossa. E quando gli indovini, dopo molte vittime sacrificate, dissero che i segni gli pronosticavano male, decise di far chiamare Antonio per rinviare ad un altro giorno l’adunanza del senato.
In quel momento sopravvenne Decio Bruto, soprannominato Albino, di cui tanto si fidava Cesare, che l’aveva per testamento lasciato suo secondo erede: il quale, ancor egli partecipante della congiura dell’altro Bruto e di Cassio, temendo che, trapassato da Cesare questo giorno, il fatto della congiura non si scoprisse, incominciò a prendere in giro gli indovini, e punger Cesare con dire che presterebbe occasione al senato d’incolparlo e calunniarlo, prendendo questo prolungare per scherno; e che s’erano adunati per suo comandamento, ed erano disposti a dichiararlo re di tutte le province soggette all’imperio romano fuori d’Italia, e che potesse portarla diadema reale per tutta l’altra terra abitata e sopra l mare. Se qualcuno dicesse ai senatori, ora che assembrati seggono, che se n’andassero per tornar poi, quando incontrerà Calpurnia sonni migliori, quali ragionamenti degli invidiosi si spargeranno?

*un pinnacolo, probabilmente a forma di aquila, ornamento di solito riservato agli dèi, che il senato aveva concesso anche a Cesare.

{fonte: Plutarco, Vite parallele}

Cesare dava credito ai sogni, agli aruspici, agli indovini, ecc. I sogni al tempo di Cesare erano presi molto in considerazione; purtroppo però spesso venivano anche usati ad arte per influenzare le decisioni politiche e gettare favore o sospetto su determinate persone (veniva fatta una sorta di “propaganda” attraverso i sogni).

Gli altri presagi

Nel periodo precedente la sua morte, Cesare era già stato messo in guardia da un indovino, che gli aveva predetto che qualcosa di nefasto gli sarebbe capitato nelle Idi di marzo; Cesare, ironicamente, fece notare che erano arrivate le Idi di marzo e non era successo niente; ma quell’indovino gli rispose secco “sono arrivate, ma non sono ancora passate”.

La notte precedente il suo assassinio, Cesare stesso fece un sogno in cui si vedeva innalzarsi in cielo, tra le nubi, e stringere la mano a Giove; un sogno ambiguo, che poteva significare gloria eccelsa, o morte.

La morte per mano dei congiurati

Fatto sta che Cesare, benché turbato, si persuase a non ascoltare questi presagi per timore di apparire debole e volubile; e così si recò in senato, dove i suoi nemici lo aspettavano per aggredirlo a tradimento.
La congiura era guidata da Gaio Cassio, Marco e Decimo Bruto, con il sostegno di altri senatori che sentivano minacciati i valori della repubblica dalla personalità di Cesare; temevano che egli volesse proclamarsi re, e questo era per loro inaccettabile. Cesare morì colpito da 23 coltellate; ognuno dei congiurati volle partecipare all’omicidio infliggendogli personalmente una ferita con il proprio pugnale.

Il sogno di Calpurnia nel ‘Giulio Cesare’ di Shakespeare

Shakespeare nella sua tragedia Giulio Cesare ha ripreso la premonizione di Calpurnia, modificandola leggermente (nel dramma shakespeariano lei sogna una statua di Cesare che gronda sangue):

Calpurnia, lei, mia moglie, mi tiene a casa.
Stanotte ha sognato che vedeva la mia statua
grondare denso sangue da mille getti
come una fontana; e molti vigorosi romani si accostavano
sorridendo e in quel sangue bagnavano le mani.
E queste cose lei prende per moniti e portenti
e mali imminenti, e in ginocchio
mi ha implorato di stare a casa oggi.
{William Shakespeare, Giulio Cesare, Atto II scena I}

Immagine: Vincenzo Camuccini

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