Mioclono benigno del sonno neonatale

Quando si osserva un neonato dormire si possono osservare tanti piccoli movimenti; a volte può capitare di notare delle contrazioni ripetitive, come piccole scosse,  rapidi scatti muscolari delle braccia, gambe, busto e (più raramente) viso. Un genitore potrebbe preoccuparsi, ma si tratta di un disturbo benigno del movimento, chiamato mioclono benigno del sonno nell’infanzia, o mioclono benigno neonatale.

MIOCLONO = contrazione muscolare involontaria.

Gli spasmi del mioclono benigno del sonno neonatale sono involontari e sono caratteristici dei bambini molto piccoli; si possono presentare nel loro sonno a partire dal primo giorno di vita fino ai 3 anni di età.

un bambino con mioclono benigno neonatale si muove a scatti nel sonno, ha piccoli spasmi muscolari; la mamma preoccupata cerca di tenerlo calmo.

Sintomi:

Gli scatti e contrazioni muscolari del mioclono benigno neonatale si verificano solitamente:

  • Su grandi muscoli, come braccia, gambe e busto; meno comunemente coinvolgono i muscoli facciali. A volte coinvolgono tutto il corpo.
  • Su entrambi i lati del corpo, in modo simmetrico.
  • Principalmente nella fase di sonno tranquillo (ovvero quella che corrisponde alla fase non REM degli adulti); anche se alcuni studi hanno osservato che possono presentarsi in tutte le fasi del sonno.
  • Senza correlazione con i risvegli o le transizioni tra diverse fasi del sonno.
  • Ogni singola contrazione dura meno di un secondo, con quattro o cinque movimenti che si verificano al secondo. Un intero episodio in genere dura da un minuto a 15 minuti. Più raramente, gli episodi possono durare più di un’ora.

Ecco in questo video un bimbo molto piccolo che è colto dagli spasmi del mioclono mentre dorme: le braccia e le gambe compiono tanti piccoli ‘scattini’, che però non comportano problemi al sonno del bambino:

COME DISTINGUERLO DA ALTRE PATOLOGIE SIMILI:

La preoccupazione più grande di un genitore che vede questi spasmi è che possa trattarsi di convulsioni epilettiche o altre malattie; ma, a differenza di altre malattie,, nel mioclono benigno neonatale:

  • Gli scatti si interrompono quando il bambino viene svegliato e non si presentano finché è sveglio.
  • I movimenti non sono attribuibili ad altri fattori come uso di farmaci, altri disturbi del sonno o malattie neurologiche.
  • Le onde cerebrali nel mioclono benigno del sonno neonatale non hanno alcuna somiglianza con quelle le convulsioni epilettiche; tramite apposite analisi, si può quindi totalmente escludere l’epilessia.

Un’altra condizione simile è il disturbo del movimento periodico degli arti, ma mentre gli scatti mioclonici sono brevi e irregolari, il disturbo del movimento periodico degli arti comporta movimenti più lunghi (possono durare fino a 10 secondi); inoltre, mentre il movimento periodico degli arti coinvolge più spesso le gambe, il mioclono benigno del sonno neonatale coinvolge più comunemente le braccia.

Un’altra condizione molto frequente nell’infanzia che comporta movimenti involontari è il disturbo del movimento ritmico: ma in quel caso il bambino scuote il corpo e la testa in modo oscillatorio, a volte con una certa violenza.

Cause:

I ricercatori non sono sicuri di cosa causi il mioclono del sonno neonatale benigno; si ipotizza che queste contrazioni muscolari dipendano dal fatto che nei bambini piccoli la guaina protettiva intorno al midollo spinale non è ancora completamente sviluppata.
È stato anche osservato che il disturbo è più comune nei bambini nati da madri con una dipendenza da oppioidi.

Terapie, trattamenti, cure:

Essendo un disturbo benigno, il mioclono benigno neonatale non necessita di trattamenti; si risolve da solo, con la crescita del bambino.
Alcuni bambini hanno sintomi solo per pochi giorni. Per due terzi dei bambini, i sintomi scompaiono prima dei 3 mesi, e in quasi tutto il resto dei casi, entro il primo anno di vita.
In certi casi può essere utile proteggere l’area intorno al bambino con imbottiture, in modo che non rischi di farsi male, ma non bisogna in alcun modo fasciare il bambino o bloccarlo nei movimenti.

Solo i bambini che presentano il disturbo perché nati da madri con dipendenza da oppioidi possono richiedere delle cure extra.


FONTE: 

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